domenica 6 novembre 2016

Esperienza in laboratorio

Un laboratorio artistico propone l’uso di differenti linguaggi creativi. L’arte coinvolge sia la cognizione che l’emozione. In laboratorio si realizza un processo di simbolizzazione del sapere che si trasforma con la pratica in esperienza.
Il laboratorio propone un’esperienza sull’analisi del mondo delle serie televisive.
L'obiettivo principale è fornire agli studenti le competenze per comprendere il significato di questo genere di programmi, nel contesto dell’attuale panorama mediatico e sociale.
Per ottenere questo risultato, gli studenti dovranno apprendere le categorie specifiche per l’analisi sociosemiotica delle serie tv e dovranno analizzare alcuni prodotti specifici, come se lavorassero in un vero centro di ricerca sociale sulla televisione.
Il laboratorio “Tv Drama”.

Il laboratorio di screenplay fonde in modo pragmatico, e plasma, con straordinaria chiarezza didattica gli elementi che compongono la sceneggiatura e le possibili modalità con cui la si costruisce. E’ determinante anche la visione di esempi tratti da grandi e noti film. Ci si occupa, inizialmente, dell'ideazione e degli elementi costitutivi di una storia, analizzandoli: idea, protagonista, mondo narrativo, obiettivo, antagonista, etc. in una sorta di anatomia della sceneggiatura.

"Story", per esempio, è un libro su come si narrano le storie, non solo quelle per il cinema. Leggendo "Story" si acquisiscono consapevolezza e nozioni utili per scrivere racconti o romanzi. Come procedere dall'idea di partenza fino al manoscritto finale. McKee è riconosciuto come il maestro degli sceneggiatori di Hollywood.

Gli studenti dovranno essere in grado di comprendere a fondo il significato socioculturale di un programma televisivo e, più nello specifico, di un prodotto seriale di finzione. A questo scopo, verrà chiesto loro di realizzare un’ analisi  per inquadrare le serie tv nel contesto generale delle tendenze del linguaggio della televisione contemporanea. 
Interessanti anche i diversi approcci disciplinari allo studio delle serie televisive, per cercare di comprendere appieno il valore di un'analisi sociosemiotica nel panorama dei media studies.
Incrociando queste diverse prospettive scientifiche tra di loro, e ragionando su quelle più pratiche dei manuali di scrittura per professionisti, verrà presentata una specifica metodologia di analisi, che sarà applicata alle serie più interessanti del panorama degli ultimi anni.
In questo modo, si cercherà di mettere in evidenza le tendenze linguistiche e culturali più significative di questo genere di prodotti dell'industria dello spettacolo. 
l mondo delle TV Series sta subendo un veloce cambiamento. Da prodotto di “serie B”, il telefilm oggi, è diventato il maggiore degli strumenti di intrattenimento ed è soprattutto l’espressione della Pop culture degli anni 2000.
Come ogni settore, anche quello delle tv series, ha un proprio linguaggio o più propriamente i “telefili” hanno la loro lingua.
Il laboratorio TV drama ha permesso ai ragazzi di creare una classificazione dei termini più usati rispetto a questo linguaggio.
PILOT : è l’episodio pilota.
Generalmente i network americani ordinano ai propri team di produttori di realizzare un episodio che funge da strumento di valutazione di una nuova serie che vogliono produrre.
Fino a pochi anni fa veniva sottoposto a valutazioni dal network stesso e da un gruppo ristretto di spettatori, senza essere mandato in onda, oggi invece tende a coincidere con il primo episodio della serie tv.
SERIE MADRE E SPIN OFF:
si parla di serie madre quando una serie tv ha ispirato uno nuovo show, detto appunto spin off che, solitamente, ha tra i suoi protagonisti uno o più personaggi del telefilm originario.
Vi sono numerose note coppie di serie madre e spin off, tra cui Buffy/Angel,  Friends/Joey, Grey’s Anatomy/Private Practice, Hercules/Xena.
In alcuni casi gli spin off sono semplicemente ambientati nello stesso universo della serie madre e appartengono al loro stesso genere, come nel caso di CSI CSI- Miami e CSI- New York. 
BACKDOOR PILOT
un episodio della serie madre che funge da pilot dello spin off
(The Vampire Diaries 4×20 è il backdoor pilot di The Originals).
CROSS-OVER: quando una serie madre e il suo spin-off si incontrano.
Ad esempio un personaggio di una delle due serie compare per uno o più episodi dell’altra (per esempio Buffy Summers è presente nell’episodio 1×8 di Angel).

TELEFILO:
è un intenditore delle serie tv, segue settimanalmente un ampio numero di show (generalmente made in USA), è un vero e proprio esperto del settore.
Conosce perfettamente la struttura di uno script, cos’è un pilot, adora e venera troppe ships. Conosce perfettamente gli attori, executive producer, registi e scrittori dei maggiori show in circolazione.
Il telefilo medio è un vero e proprio critico del genere, sa riconoscere già da uno spoiler se una nuova serie ha o meno futuro.
A differenza di quanto si possa pensare i telefili non amano il mondo del piccolo schermo in quanto tale, in loro presenza non citate mai il “Grande Fratello”.
I telefili  vedono telefilm TVdrama ma anche leggono romanzi di ogni genere ed epoca. Facilmente identificano una buona storia.
Glossario proposto agli allievi:
BEAT: modifica di un comportamento azione/reazione. I beat formano le scene.
SEQUENZA: serie di scene – da due a cinque.
PROTAGONISTA: deve essere empatico. Non deve cambiare mai il suo desiderio inconscio. Incidente scatenante – conflitto interiore – desiderio conscio. In questo modo la forma essenziale della storia diventa semplice.
INCIDENTE SCATENANTE: l’incidente scatenante deve “agganciare” lo spettatore. Per alcuni è importante nei primi 15 minuti. Nella realizzazione di un’Opera per il teatro Rossini proponeva il climax a tre quarti allungando il primo Atto. In un film di due ore il climax avviene sempre nella prima mezz’ora. Film famosi hanno creato la sorpresa nei primi sette minuti.
CLIMAX ULTIMA SCENA: è l’anima della storia. Non si può sbagliare.
DIALOGO: non è conversazione. Può ridurre i personaggi a “figurine di carta bidimensionali”. Deve invece partire dalle caratteristiche connotate dei personaggi.
PERSONAGGIO: esiste quando gli altri attori, nel dialogo, rafforzano la sua personalità e le sue caratteristiche.
SERIES PREMIERE: inizio di una serie.
SERIES FINALE: l’ultimo episodio di una serie.
SEASON PREMIERE: primo episodio della nuova stagione.
SEASON FINALE: ultimo episodio di una stagione.
SPOILER: informazioni su un episodio ancora inedito.
SHIP: da relationship, identifica una relazione tra due personaggi del telefilm.
URST: Unresolved Sexual Tension, quando tra due personaggi c’è tensione sessuale, ma la relazione resta platonica, generalmente per più stagioni (es. CASTLE: Castle e  Beckett fino alla season 4).
OPENING CREDITS: crediti iniziali, i titoli di testa.
END CREDITS: crediti finali, i titoli di coda.
TEASER: è ciò che vedete prima della sigla e degli Opening Credits.
E’ la parte introduttiva dell’episodio, generalmente è realizzata per attrarre l’attenzione dello spettatore.
CLIFFHANGER: è un momento di alta tensione, quando viene fatta una rivelazione inaspettata e sorprendente (Es. scena finale di Hunger Games- La ragazza di fuoco).
In molti casi viene utilizzato nell’episodio finale della stagione, per incuriosire i fan e lasciarli col fiato sospeso fino all’inizio della stagione successiva.
Alcune serie tv utilizzano sistematicamente questa tecnica narrativa (Es. Breaking Bad, Squadra antimafia, Supernatural)
SCRIPT: il copione.
TRAETMENT: prima stesura di un episodio, che ancora non può essere qualificato come lo script definitivo.
In realtà lo stesso script viene più volte modificato e spesso sono scritti su pagine di colori differenti, per differenziare le varie stesure.

TAG:  frammento di un episodio o scena auto-conclusiva.


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